mercoledì 17 maggio 2017

Posso essere un po’ rintronata?


Vestito da strega completo(cappello/ giacchetta/gonna e leggins) per la recita di fine anno (parte principale) della piccola

Maglia nera e pantalone da definire per la recita di fine anno (parte secondaria) della piccola

Maglia rossa (corta o lunga dipende dal clima) pantalone scuro per la partita dimostrativa del corso di pallavolo tenuto durante l’orario scolastico della media

Maglietta Gialla o Blu (a seconda della partita) per allenamenti e partite del corso post-scuola della media

Maglia Bianca da lasciare a scuola (perché devono decorarla in qualche maniera) per la festa di fine anno/ciclo scolastico della media

Maglia bianca senza scritte sempre per la media, ma per il saggio di fine corso di Hip Hop

Maglia nera e pantalone nero per lo spettacolo di fine corso di teatro tenuto durante l’orario scolastico della media

Varie ed eventuali della grande che fortunatamente ci pensa da sola, ma va redarguita anticipatamente per evitare che porti a casa toppini stile spiaggia per andare ad una festa

Per fortuna ancora i  costumi del saggio di break dance e di Hip Hop definitivi li procura la scuola di danza …a pagamento s’intende


Poi dicono che non ho neppure il tempo di mettere un post sul blog

martedì 2 maggio 2017

E se invece stessi facendo la cosa giusta?

Ormai le mamme blogger che seguo/seguivo...(di tempo ce n'è sempre meno) vivono quasi tutte all'estero. Vuoi per scelte fatte magari prima di diventare mamme, vuoi invece per opportunità prese anche nei confronti dei figli, coscientemente per dare un futuro migliore a loro. Non ho mai indagato.
Sono giorni che mi arrovello e cerco di capire se la mia/nostra è stata una scelta o più una pigrizia.
Mi chiedo a volte come vivrebbero le mie figlie, figlie di una famiglia multietnica, in città a maggiore mescolanza, a maggiore "forse" accoglienza dell'altro.
Ma mi chiedo anche come crescerebbero lontane dalla bellezza di questa nostra lingua, lontano da tutto il bello (magari nascosto) ma che inevitabilmente le circonda ogni volta che facciamo un giro al centro. Alla bellezza di prendere le giornate di sole, soprattutto qui a Roma, anche fuori stagione come una normalità.
Mi sto sempre più convincendo che questa anziché una pigrizia sia stata una scelta. Il fatto di fargli vivere le nostre famiglie di provenienza, zii, nonni, cugini assiduamente, il fatto di non dover capire necessariamente una lingua diversa. Per questo c'è la piccola di casa che già ha fatto un grosso sforzo ad impararla e a far diventare sua una lingua non madre.
Insomma vorrei che magari la scelta di vivere altrove venga da loro un domani, ma portandosi dietro tutto questo bagaglio di radici che vivendo altrove fin da bambine non avrebbero avuto così profondo e così radicato.
Pensavo che con i voli low cost ormai fosse facile anche dall'estero venire spesso e far vivere entrambe le realtà, ma mi rendo conto che quando hai impegni quotidiani, dovunque essi siano, è difficile far combaciare le cose e dunque ci si sposta meno di quanto si vorrebbe. E i figli intanto diventano autoctoni e intanto tu hai nostalgia di qualcosa che puoi anche provare a spiegargli, ma non capirebbero.
E intanto magari frequenti espatriati come te che negli anni vivono un Italia che non c'è più per fortuna o purtroppo.
Insomma, penso che cercherò d'ora in poi di prendere solo il bello di questa nostra patria e di cercare di dire (come disse mio nonno quando non partì per l'Argentina) che è stato meglio vivere qui.