mercoledì 17 settembre 2014

A proposito di Parigi e a proposito di razzismi

Ecco, colgo l’occasione di partecipare al tema del mese del blog “genitori crescono” per commentare invece il multiculturalismo di Parigi. Molto apprezzabile, in alcuni momenti sembrava di essere in Africa…ma poi, poi ho notato che quest’aria si respirava al parco giochi, coi bambini colorati che giocavano insieme, in metro, dove necessariamente si deve stare tutti assieme, ma girando da turista, entrando nei musei, questa multiculturalità spariva. Anzi vi racconto quest’episodio per farvi capire…eravamo in fila al D’Orsay, sotto il sole cocente (una volta tanto) e vado con la mia piccola a vedere se ritornando un altro giorno potevamo evitare la fila (era la domenica di apertura gratuita). Il custode all’entrata, nero, mi vede , guarda mia figlia e mi dice che potevo fare la fila per l’entrata con bambini, alché vado a chiamare mio marito e nel frattempo vedo che chiama a fare altrettanto un’altra signora di colore in fila all’entrata principale. Insomma c’era una sorta di “complicità di pelle”, infatti ho notato che in genere le persone di colore stavano tra loro …unica bella eccezione, i ragazzi; loro sì che sembravano non far davvero caso alla provenienza culturale, loro si percepiva da come stavano insieme, si sentivano una sola comunità! E poi, ci siamo sentiti più osservati (come famiglia multiculturale) più lì che qui a Roma! In effetti le uniche coppie con evidenti figli non biologici al seguito che abbiamo incontrato erano italiane! Questo post partecipa al blogstorming: http://genitoricrescono.com/tema-mese-razzismi/

martedì 16 settembre 2014

Parigi, il nostro scambio/casa estivo


Ebbene si, abbiamo ripreso le nostre vacanze da “scambisti”. Erano diversi anni che avevamo accantonato questo modo di viaggiare e quest’anno, volendo fare una vacanza alternativa, abbiamo deciso di trascorrere 15 giorni in Agosto nella splendida Parigi. Nonostante il tempo non sia stato clemente, pioveva ogni giorno, non abbiamo patito il freddo o la stanchezza perchéè stata veramente una vacanza a nostra misura. E’ questo che ti permette lo scambio casa, di coniugare la comodità di una casa come fosse la tua, e questa davvero sembrava casa mia da come era arredata ed organizzata, e la bellezza di trovarti invece all’estero. Pensate che abbiamo anche utilizzato i vestitini di carnevale delle bambine di cui eravamo ospiti x andare a visitare Disneyland. Si perché abbiamo fatto anche una due giorni al tanto atteso parco, ma per noi adulti è stata una delusione, le bambine hanno ovviamente apprezzato, ma ci aspettavamo di più tutti quanti. Si vede che non è organizzata alla francese, perché Parigi è una città molto accogliente soprattutto con i bambini mentre Disneyland non lo è per nulla, sono ospiti paganti come tutti gli altri e dunque se ti serve una fontanella, una panchina, un punto dove ristorarti devi necessariamente usufruire di locali al chiuso e con prezzi esorbitanti. La cosa che è valsa la pena vedere è lo spettacolo di fuochi serale, veramente ben studiato! Per quanto riguarda la città, i collegamenti, i musei, i parchi, che dire, il solito discorso, se non fosse per il clima…