giovedì 12 ottobre 2017

La nostra cucina di campagna in stile provenzale Notre cuisine de campagne en provençal style








Finalmente posso tornare a parlare della nostra cucina di campagna in stile provenzale.
Questa per lo meno era l'idea che avrei voluto dare della cucina, non so se ci sono riuscita!







Il modello è un classico di Ikea, ma l'abbiamo cercata di personalizzare. La caratteristica che più mi piace è lo stacco di colore col pavimento originale. Secondo me è stata una bella intuizione rimetterlo a dimora dopo aver sostituito i solai.
E poi altra caratteristica della stanza la porta e la finestra originali.
Dalle foto la porta non si vede, ma si intravede la finestra aperta, se fosse chiusa con gli scuri si noterebbero tutto il fascino del legno e del colore sbiaditi dal tempo.




Il tavolo e le sedie sono ovviamente di recupero o meglio, recuperati da casa nostra dove abbiamo dovuto sostituirli:)
Stessa cosa per le panche che anni fa arredavano il nostro soggiorno ed ora fungono da giro panca.
Sono curiosa di avere le vostre opinioni...

giovedì 21 settembre 2017

Rientro…con gatte!


Questo Settembre ci ha visti di ritorno dalla prima vera vacanza che abbiamo potuto trascorrere nella casa di campagna. Nel senso che i lavori sono stati contenuti, fatto salvo il montaggio del pesantissimo camino, e ci hanno permesso di godere del riposo e della calma meritati.




 
 Ancora manca la cappa che sto cercando di immaginare con disegni in scala, ma almeno siamo andati un passettino avanti rispetto a questo post di ben 5 anni fà!
Una grossa soddisfazione l'ho avuta dalla cucina che finalmente è arrivata ed è stata montata con non poca difficoltà e tanta maestria del consorte. (Qui e qui gli appunti che avevo preso a suo tempo)
Purtroppo a furia di guardarla e rimirarla, ho dimenticato di fare una foto... alla prossima...
Ho immortalato però il quadro di famiglia chiesto alla nonna novantenne che mi ricordava tanto l'infanzia nel suo salotto di casa e le storie che ci raccontavano della pittrice veneta che lo aveva dipinto, tale Signora Gajoppa


 
 
 


Per la verità prima di poterci godere la vacanza abbiamo dovuto affrontare il trasloco dei mobili di Roma e il montaggio dei mobili Ikea e non (ormai si sono abituati tutti a mandarli smontati).

Comunque abbiamo dormito per il primo anno non in modalità “campeggio” ma su dei letti veri e con l’utilizzo dell’acqua corrente in tutta casa.

Inoltre anche da noi in quest’anno di caldo infernale, ci sono stati molti problemi con l’acqua dell’acquedotto ed abbiamo ringraziato il cielo di aver speso tempo e voglia la scorsa estate nel far risistemare la cisterna che ora serve l’acqua in tutta casa e che si è già riempita con questi primi acquazzoni di Settembre, evitandoci l’allaccio alla rete pubblica. Unico inconveniente per questa scelta “green” il dover andare a fare rifornimento alla vicina fonte/lavatoio dove per praticità lavo anche i panni estivi (la lavatrice non è ancora una priorità).




Altra gradita assenza in casa è stata quella della tv e del wifi che dovevamo mettere, ma ci siamo attardati ed abbiamo usufruito di quelli dei bar/ristoranti di zona per le emergenze whatsup della figlia adolescente.

Per il resto abbiamo vissuto molto a contatto tra noi con la natura e con i nostri animali.





Si perché quest’anno a differenza dello scorso che avevamoospitato un cucciolo di cane trovatello, abbiamo avuto la gradita visita di due gatti randagi affamati e ridotti maluccio che ci facevano compagnia in diverse occasioni durante la giornata e complice un’amichetta di mia figlia e la coalizzazione delle tre figlie, abbiamo adottato due cucciolette di gatto trovate ad un incrocio poco distante da casa.

A fine estate, dopo una infinità di volte che avevo pronunciato la frase “ Non pensate che le possiamo portare poi a Roma eh!” ci siamo ritrovati con due pulcette in macchina e poi in casa alle quali stiamo adattandoci per una reciproca e felice convivenza.

Per il resto è questo un Settembre classico, con l’inizio delle scuole, gli acquazzoni, i ritardi nella consegna dei libri, gli ordini di servizio e gli stravolgimenti in ufficio!

Mi consolo sapendo di poter fuggire nei week end e ricaricarmi rirespirando l’aria della campagna e la familiarità delle persone.

Buon inizio a tutti voi!

mercoledì 17 maggio 2017

Posso essere un po’ rintronata?


Vestito da strega completo(cappello/ giacchetta/gonna e leggins) per la recita di fine anno (parte principale) della piccola

Maglia nera e pantalone da definire per la recita di fine anno (parte secondaria) della piccola

Maglia rossa (corta o lunga dipende dal clima) pantalone scuro per la partita dimostrativa del corso di pallavolo tenuto durante l’orario scolastico della media

Maglietta Gialla o Blu (a seconda della partita) per allenamenti e partite del corso post-scuola della media

Maglia Bianca da lasciare a scuola (perché devono decorarla in qualche maniera) per la festa di fine anno/ciclo scolastico della media

Maglia bianca senza scritte sempre per la media, ma per il saggio di fine corso di Hip Hop

Maglia nera e pantalone nero per lo spettacolo di fine corso di teatro tenuto durante l’orario scolastico della media

Varie ed eventuali della grande che fortunatamente ci pensa da sola, ma va redarguita anticipatamente per evitare che porti a casa toppini stile spiaggia per andare ad una festa

Per fortuna ancora i  costumi del saggio di break dance e di Hip Hop definitivi li procura la scuola di danza …a pagamento s’intende


Poi dicono che non ho neppure il tempo di mettere un post sul blog

martedì 2 maggio 2017

E se invece stessi facendo la cosa giusta?

Ormai le mamme blogger che seguo/seguivo...(di tempo ce n'è sempre meno) vivono quasi tutte all'estero. Vuoi per scelte fatte magari prima di diventare mamme, vuoi invece per opportunità prese anche nei confronti dei figli, coscientemente per dare un futuro migliore a loro. Non ho mai indagato.
Sono giorni che mi arrovello e cerco di capire se la mia/nostra è stata una scelta o più una pigrizia.
Mi chiedo a volte come vivrebbero le mie figlie, figlie di una famiglia multietnica, in città a maggiore mescolanza, a maggiore "forse" accoglienza dell'altro.
Ma mi chiedo anche come crescerebbero lontane dalla bellezza di questa nostra lingua, lontano da tutto il bello (magari nascosto) ma che inevitabilmente le circonda ogni volta che facciamo un giro al centro. Alla bellezza di prendere le giornate di sole, soprattutto qui a Roma, anche fuori stagione come una normalità.
Mi sto sempre più convincendo che questa anziché una pigrizia sia stata una scelta. Il fatto di fargli vivere le nostre famiglie di provenienza, zii, nonni, cugini assiduamente, il fatto di non dover capire necessariamente una lingua diversa. Per questo c'è la piccola di casa che già ha fatto un grosso sforzo ad impararla e a far diventare sua una lingua non madre.
Insomma vorrei che magari la scelta di vivere altrove venga da loro un domani, ma portandosi dietro tutto questo bagaglio di radici che vivendo altrove fin da bambine non avrebbero avuto così profondo e così radicato.
Pensavo che con i voli low cost ormai fosse facile anche dall'estero venire spesso e far vivere entrambe le realtà, ma mi rendo conto che quando hai impegni quotidiani, dovunque essi siano, è difficile far combaciare le cose e dunque ci si sposta meno di quanto si vorrebbe. E i figli intanto diventano autoctoni e intanto tu hai nostalgia di qualcosa che puoi anche provare a spiegargli, ma non capirebbero.
E intanto magari frequenti espatriati come te che negli anni vivono un Italia che non c'è più per fortuna o purtroppo.
Insomma, penso che cercherò d'ora in poi di prendere solo il bello di questa nostra patria e di cercare di dire (come disse mio nonno quando non partì per l'Argentina) che è stato meglio vivere qui.