venerdì 20 novembre 2009

Dopo un anno….

L’ok è finalmente arrivato, anche se formalmente dovremo aspettare la sentenza definitiva del giudice del tribunale dei minori, fra qualche mese. Possiamo dire che siamo idonei ad allevare un figlio, questo in pratica quello che aspettavamo di sentirci dire da un anno!
No, in realtà è da un anno che abbiamo avviato le pratiche per poter fare in modo che il nostro terzo figlio arrivi, ma non naturalmente bensì tramite adozione.
Questo è uno dei “grandi progetti” che ci ha visti impegnati in visite, colloqui, giornate di approfondimento insieme ad altri aspiranti genitori adottivi. Ora si apre per noi un cammino ancora più tortuoso e più lungo, che ci vede impegnati nella scelta dell’ente giusto.
Partiamo dall’inizio però, altrimenti chi ne è proprio al di fuori non capisce nulla.
Vi sembrerà come dire, insolito, che una famiglia che può naturalmente concepire abbia intrapreso questa perigliosa strada per avere un altro figlio, invece mi sento di dire che quando si è alla decisione di avere il terzo figlio (e tante mamme blogger mi capiranno), è come se si varcasse un crocevia, si oltrepassa lo standard e se dopo il primo è un susseguirsi di consigli sul fare il secondo, quando si afferma di volere il terzo, i consigli si diradano, oppure ti scoraggiano chissà perché!
Comunque a prescindere dai consigli, richiesti o non, col pensiero al terzo figlio, qualcosa scatta, la decisione è più razionale, più scelta, più voluta!!
Ci sono stati fatti, esperienze e situazioni che ci hanno portato ad intraprendere questa via che col passare del tempo e della conoscenza di questo “universo parallelo” della genitorialità adottiva hanno rafforzato la nostra scelta piuttosto che farci desistere.
Ieri abbiamo letto la relazione finale dei servizi sociali (assistente e psicologa), una relazione che ci ha commosso e inorgoglito; sentirsi dire che si è una bella famiglia soprattutto da persone che fanno questo di mestiere, sentirsi dire di essere in grado di dare una vita serena anche ad un bambino che avrà le sue difficoltà a riprendere i contatti con questa vita che l’avrà messo a dura prova proprio negli anni in cui un bambino a tutto dovrebbe pensare fuorché alla propria sussistenza e sopravvivenza fisica ed emotiva, beh è stato importante per noi! Se ci hanno detto che ce la faremo….allora ce la faremo!!! Con l’aiuto di Dio!
L’iter adottivo consiste in una domanda al tribunale dei minori della propria città, corredata da vari certificati: residenza, stato di famiglia, e dichiarazione che “nulla osta” da parte dei rispettivi genitori, in sostanza anche i nonni devono essere d’accordo! Poi si aspetta….la chiamata della questura per un colloquio informativo, la chiamata della Asl per gli esami clinici e quella dei servizi sociali per i famosi colloqui, l’ultimo domiciliare, per sondare la casa e l’ambiente (fratelli compresi) in cui vivrà il bambino. Alla fine i servizi sociali stilano la relazione finale con un quadro di massima sui coniugi, sulla famiglia e sulle aspettative verso il bambino, ovvero la propria disponibilità ad accogliere un bimbo di razza, colore e cultura differente e anche l’apertura di fronte a differenti situazioni di salute possibili.
Successivamente all’ok del giudice (noi siamo ora in attesa di questo), ma anche prima, si inizia a girare per gli enti, associazioni investite dalla CAI per la gestione delle adozioni internazionali (noi abbiamo scelto di non intraprendere la nazionale che prevede invece la prosecuzione delle domande ai vari tribunali italiani).
E qui arriva il punto cruciale, ci sono enti che fanno 100 adozioni l’anno e in 20 paesi ed enti che riescono a portarne avanti 1 o 2 al massimo e magari si concentrano su un solo paese, enti di stampo cattolico ed enti laici, enti seri ed enti…un po’ meno, insomma siamo nella fase forse più delicata del percorso poiché ci troviamo a dover decidere chi ci porterà a nostro figlio.
Oggi mi fermo qui per non annoiarvi troppo, ma sono contenta di aver deciso di permettervi di entrare con noi in questo faticoso, ma meraviglioso mondo delle adozioni, fatto di tante situazioni spiacevoli, ma anche di tante, tante, tante ammirevoli persone che fanno il loro mestiere (o sono volontari) col cuore in mano e i bambini nella testa!!!
Per concludere in questi giorni stiamo seguendo in tv lo “Zecchino d’oro” (questo sì un programma adatto a loro, ma anche a noi!) e respirare questo mondo ingenuo e delicato ci fa veramente bene!

6 commenti:

Gabbi ha detto...

grazie...

Laura ha detto...

Che bello. Vi ammiro molto per questo percorso che avete deciso di intraprendere. E' una scelta generosa, inizialmente non facile (considerate tutte le trafile cui dovrete sottoporvi) ma immagino, alla fine, estrememente gratificante.
Un grosso in bocca al lupo!

Sybille ha detto...

Wow Heidi, che emozionante... che bello che esistono famiglie come la vostra... e grazie anche per condividere l'esperienza sul blog, incoraggiando altre famiglie forse a pensare di fare un passo simile.

Cristinotta ha detto...

...non ho mai avuto dubbi sulla vostra idoneità ad accogliere un'altro bambino in famiglia...da futura nuovamente-zia...non sto nella pelle!!!

Heidi ha detto...

Grazie a tutti dell'appoggio, ci servirà molto!! Soprattutto per la lunga attesa!

Anonimo ha detto...

Sono passata di qui per caso e non ho resistito: ti faccio tanti auguri.
Orny, una mamma di cuore che ha la gioia di essere mamma di uno speciale chicco di caffè.